(Genova 15/03/1903 – Genova 10/04/1926)
Era un portiere dell’ Andrea D’oria soprannominato Gheghe. Un ragazzo promettente, tanto che circolava la voce per una sua convocazione in nazionale. Nella partita del 21 marzo 1926 l’Andrea Doria ospitava il Pisa.
I palloni di allora erano fatti da una camera d’aria si gomma ricoperta da lacci di cuoio cuciti tra loro. Il pallone rotolando su un campo bagnato si impregnava d’acqua prendendo peso, diventando così pericoloso.
A pochi minuti dalla fine un attaccante del Pisa si impossessa del pallone involandosi verso la porta avversaria. Seghesio esce dai pali per chiudere lo specchio dell’area. L’attaccante colpisce con forza il pallone appesantito dall’acqua e dal terreno fangoso. Gheghe riesce a parare con una prodezza. I compagni e il pubblico festeggiano, lui un po’ dopo si accascia sul campo. La pallonata gli ha provocato un danno irreversibile ai polmoni.